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Zollette di Zucchero e Fiele - Mino Metrangolo
Racconti brevi e poesie in agrodolce
Dialoga con l'autore Rino Spedicato
Intermezzi musicali del Duo Filpi Brothers
Giovedì 7 settembre, ore 18.30 - Atrio Castello Imperiali - Francavilla Fontana (BR)
Presentazione del Libro "Zollette di zucchero e fiele - Racconti brevi e poesie in agrodolce" dello scrittore Mino Metrangolo.
Per gustare la bellezza di un incontro, di un testo, di un dono, ci siamo calati in storie ricche di significati ed emozioni, con uno sguardo rivolto verso l'alba di ogni giorno che, nonostante le inevitabili cadute insite nell'umana avventura, ci aiuta sempre ad affrontare "come un gabbiano" il volo della vita, con la speranza di quel vissuto che la riscatta e la rigenera, ritrovando "il sole nel pozzo" anche nel buio della notte.
Dalla lettura in comunità di "Zollette di zucchero e fiele" di Mino Metrangolo, stanno emergendo attenzioni e sollecitazioni verso le quali mettersi in ascolto: è già un passo in avanti rispetto all'indifferenza o alla rassegnazione di molti. Sicuramente non si può sottacere che le pagine di questo libro affascinano ed interrogano sul senso della vita, sulla fragilità umana, sul l'ecologia relazionale, sull'urgenza di percorsi di rigenerazione, di passione civica e di ritrovato legame comunitario. Interessante ed originalissima la lettura che don Mimmo Roma (Direttore della Pastorale Sociale della Diocesi di Brindisi-Ostuni) ha dato all'intrigante racconto "Il sole nel pozzo". Ha ripreso il concetto del lavoro come indispensabile strumento di dignità della persona per l'edificazione di un mondo di pace, che parta da quella interiore. Quindi, lavoro e pace per una società in grado di colmare le ferite inferte dall'estraneità, dall'arroganza e dal distanziamento.
Ma anche fraternità e amicizia sociale per combattere la discriminazione, l'indifferenza e l’abbandono. Quel sole nel pozzo ci aiuti a superare paure e chiusure e ad illuminare il viaggio dell'anima, per riuscire ad incontrare quel "volto rivolto" che ci conduca alla ri-scoperta dell'essenza della vita e a quella bellezza "altra" senza la quale la salvezza dell'umano sarebbe davvero una chimera.